
Almayer Society
La nostra storia, dalle origini al futuro.
Fondata a Bologna nel 2021, Almayer Society è una piattaforma di liquoristica creativa, indipendente e fuori dagli schemi. Un laboratorio di sperimentazione dove arte, cultura e liquoristica si intrecciano per dare vita a prodotti inediti.
"Non seguiamo le convenzioni, le mettiamo in discussione. Il nostro pubblico non è definito dai confini del mercato, ma dalla ricerca di qualcosa di autentico. Creiamo per chi ama il carattere, l’alto grado e le esperienze che lasciano il segno."
Emanuele Gatti - Founder
La natura come ispirazione, l'audacia come firma.
LA NOSTRA MISSIONE
Creiamo esperienze sensoriali uniche, pensate per chi vive intensamente.
Ogni bottiglia è un manifesto - estetica audace, sapori inaspettati: non siamo nati per compiacere, ma per sovvertire. Spingiamo la liquoristica oltre le convenzioni, celebrando la bellezza cruda e autentica della natura e dell’esperienza umana.
LA NOSTRA VISIONE
Crediamo in un nuovo modo di vivere il gusto: rivoluzionario, artistico, inaspettato.
Vogliamo trasformare il piacere in un atto di espressione e connessione, ispirare chi non ha paura di sentirsi vivo. Siamo qui per spostare i confini e creare un nuovo linguaggio dove sensi, arte e natura convergono.
Homo-Natura
Un tocco distintivo di qualità artigianale e innovazione
Nel settembre 2023, in collaborazione con il mastro aromatiere Alfredo La Cava, Almayer Society ha lanciato la collezione HOMO-NATURA, rivolgendosi con successo a realtà d'eccellenza della ristorazione, boutique dell’alto grado e ambienti in grado di rispecchiare i valori del brand e amplificarne la visione estetica e sensoriale.
L'obiettivo era la creazione di due amari complementari che esprimessero l'erotismo e la crudeltà della natura. Non più semplici digestivi, ma frammenti di un paesaggio selvaggio e primordiale.
Dopo mesi di ricerca e sperimentazione, sono nati l’Amaro delle Oche e l’Amaro dei Ruderi.
Le etichette, ispirate alla pop-art italiana degli anni ’60, portano la firma di Anita Sofia Manganelli, mentre l’identità visiva dell’intero progetto è stata affidata all’occhio di Rei Banushaj.
Emanuele Gatti e Alfredo La Cava